martedì 21 settembre 2010

Mini cornetti alle noci

Piccola pasticceria da sfizio e da urlo.

Mini cornetti con una pasta non-dolce a base di ricotta, croccanti e friabili, che si sciolgono in bocca.
Raffinato ripieno di frutta secca e cioccolato, con una punta di cannella.

NB l'impasto va fatto con almeno 5 ore d'anticipo!

Per 60 mini-cornetti:

Per la pasta: 150g di burro, 225g di ricotta, 250g di farina, 1 cucchiaino raso di sale

Per il ripieno: 70g di noci, 100g di cioccolato fondente, 40g di zucchero, 1 cucchiaino colmo di cannella, 50g di uva passa ammollata, 2 noci di burro

Per decorare: zucchero a velo e cacao in polvere

- Lavorate burro e ricotta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo
- Unite la farina setacciata, il sale, impastate fino ad ottenere una bella palla e avvolgete in cellophane
- Lasciate a riposare in frigo per almeno 5 ore

- Tostate le noci e fatele raffreddare. Tritate insieme tutti gli ingredienti del ripieno nel tritatutto, aggiungendo però il burro alla fine
- Scaldate il forno a 180°

- Dividete la pasta in 6 palline di grandezza uguale (eventualmente pesatele)
- Stendete ciascuna col mattarello ricavandone dischi sottili (tipo 20cm di diametro)
- Tagliate ogni disco in 10 spicchi, come una pizza
- Sulla base esterna di ogni spicchio ponete un mini-salsicciotto di ripieno, ed arrotolate dalla base alla punta
- Continuate così fino ad aver fatto i 60 cornetti, disponendoli sulla teglia ricoperta di carta da forno
- Cuocete per 25-30 minuti fino a doratura
- Una volta freddi, spolverizzate con abbondante zucchero a velo ed una spruzzata di cacao

Fatene in abbondanza perchè vanno a ruba!


(immagine a prestito da qui)

Brownies al cocco

Ecco un'ottima ricetta per dei brownies al cocco facili, veloci e di sicuro effetto!

Scusate il tag "cucina esotica"... ma anche la cucina americana è esotica ai fini di questo blog!

Innanzitutto, cos'è un brownie.
Non è una torta anche se ci assomiglia molto. E' una specie di tortina molto cioccolatosa e piuttosto umida e densa rispetto ad una normale torta al cioccolato; di solito si fa bassa (che venga alta un 3 cm) e si serve tagliata a quadretti tipo merendina.

Il non-plus-ultra del complimento che si può fare ad un brownie è che sia "chewy", "masticoso", cioè che sia appunto densa e umida, come torta. "Chewy" non è virtù di alcun alimento italiano che io conosca.

I brownies spesso si servono decorati con zucchero a velo o con qualche glassa o strato di cioccolato.

Per fare questi brownies munitevi di una tazza da misura (cup), 236 ml - molte tazze da tè "piccole" e molti bicchieri "piccoli" contengono, colmi, proprio una tazza.


Brownies al cocco, per una teglia da 30x30
Leggero adattamento della ricetta originale della Hershey's

1 tazza di burro (230g)
2 tazze di zucchero di canna
1 fiala di vanillina
4 uova
1 tazza di farina
2/3 di tazza di cacao amaro in polvere (60g)
1,5 tazze di farina di cocco (cocco in scagliette)
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
un goccio di batida o rum
Facoltativo: poca farina di cocco ed una tavoletta di cioccolato bianco con poco latte per decorare

- Preriscaldate il forno a 180° e predisponete la carta da forno nella teglia.
- Sbattete assieme burro, vanillina e zucchero poi incorporate le uova, una alla volta, fino ad ottenere un composto spumoso.
- Setacciate insieme cacao, farina, sale e lievito.
- Unite la farina al composto di uova sempre battendo.
- Unite il cocco e mescolate bene.
- Versate il composto nella teglia, livellate e fate cuocere per 25-30 minuti.
Il tempo di cottura dipende da quanto umidi e "chewy" volete i brownies. Più li cuocete, più arriveranno ad assomigliare ad una normale torta, perchè l'effetto "chewy" è dato semplicemente dal fatto che nella torta c'è poca farina e la cottura è incompleta. A 30' vengono tipo torta nel mio forno.
- Lasciate raffreddare nella teglia stessa: l'umidità deve restare dentro.
- Da freddi, decorateli a piacere. Consiglio di tagliarli, decorarli e ripassare i tagli.
Io ho sciolto il cioccolato bianco a bagnomaria con pochissimo latte ed ho fatto "schizzi e zig-zag" di cioccolato bianco; poi ho cosparso di cocco.

La foto non è, ancora una volta, del mio personale "prodotto" poichè non intendevo postare la ricetta ritenendola poco rilevante per il blog, ma i destinatari del dolce si sono dimostrati entusiasti e qualcuno ha chiesto che postassi la ricetta. Con piacere!


lunedì 20 settembre 2010

Crisi vegetariana e ritorno

La mia vita è sempre corsa molto veloce... faccio fatica a starle dietro... in termini di lezioni, cose nuove, cambiamenti. A volte ho l'impressione di vivere, compresse in una sola, le lezioni e le esperienze di 3-5 incarnazioni normali. Finora è andata "verso l'alto" la maggior parte delle volte, ed io bene o male "tengo botta", quindi va bene...
Ma vi racconto l'ultima, con un copia-incolla da FB. 
(nihil novum per chi mi legge su facebook quindi)



Un'improvvisa epifania ha messo alla prova il mio vegetarianesimo: la Madre Divina è esattamente nella verdura quanto nella carne quanto in tutto il resto del creato. Quando mangiamo, non mangiamo nient'altro che Lei/Lui, così come non vediamo, tocchiamo e respiriamo neint'altro, poichè Lei/Lui è Tutto. Morale della favola: venerdì pasta col tonno.


Appena postato questo su FB, un amico "ortodosso" mi ha subito cazziata dicendo che il vegetarianesimo non è uno stile di vita ma un mezzo per raggiungere determinati obiettivi.
Io mi diverto con gli ortodossi, perchè è sempre una forma di schiavitù, di rigidità, per quanto di rigidità verso "il puro". 

Al che risposi....
Eh già, è più o meno quello che dico a quelli che mi chiedono perchè lo sono (e continuerò ad esserlo). Ma un cambio di prospettiva, una ristrutturazione cognitiva, un insight ogni tanto sono salutari. Proprio GMCKS metteva in guardia dalla rigidità mentale. Ma per me non è stata una sorta di "scusa" o cosa mentale, ho proprio avuto un momento (ne ho avuti diversi nell'ultimo anno ma questo era il primo in cui ho pensato al cibo) in cui tutto, tutto, dentro e fuori, era la Madre Divina. mangiare, inspirare, espirare, aprire gli occhi, chiuderli, solo un flusso di forme diverse dell'unica Sostanza, della sua infinita intelligenza, del suo amore incondizionato.

Poi ho postato anche...



(Tanto per chiarire sono ancora, e continuerò ad essere, latto-ovo-vegetariana. Ma francamente penso che il mio cucchiaio di tonno non mi abbia fatto, karmicamente/ energeticamente/ chimicamente, più male dei pensieri negativi che ho, mio malgrado, inviato a me stessa o al prossimo a vario titolo nell'ultima settimana...



E' facile diventare farisei nei percorsi spirituali. uno medita, è vegetariano, e magari facilmente sorvola sulle proprie ipocrisie, o lo stress, o i propri errori e non-ahimsa ad altro titolo, o il fatto che mangiando vegetariano ma industriale si contribuisce alla sofferenza di madre terra e si mangia cacca non di meno...)